Un tempo, in tutta l’Alta Valtellina, si festeggiava il risveglio della natura e il sopraggiungere della bella stagione: chi ricorreva al suono dei campanacci per risvegliare la natura dopo il riposo invernale, chi organizzava feste di paese.
Questa tradizione, oggi dimenticata, sopravvive a Oga in Valdisotto con la festa dei marzaröl. Alla buona riuscita dell’evento, che interessa i primi tre giorni di marzo, partecipa con entusiasmo tutta la comunità. È un rito che celebra la primavera ormai alle porte e favorisce gli incontri e gli approcci amorosi.
Il primo giorno i coscritti passano di casa in casa a raccogliere gli ingredienti necessari per preparare e cucinare li manzòla (le chiacchiere). Tutti concorrono alla raccolta con grande disponibilità e c’è addirittura chi si offende se non sente bussare alla propria porta, sentendosi dimenticato o ignorato.
La prima sera la festa riguarda soprattutto i bambini; la seconda, la più attesa, i giovanotti e le fanciulle del paese; la terza serata coinvolgeva un tempo gli scapoloni incalliti e le donne ancora signorine mentre al giorno d’oggi vede partecipe l’intera collettività.
Durante l’anno bisestile, l’organizzazione e la gestione della tradizione compete alle ragazze.
[by www.altavaltellinacultura.com >Storia e Tradizioni > Tradizioni magiche e religiose ]
va' alla festa del Marzaröl>>